FILOSOFIA PRODUTTIVA
LA NOSTRA FILOSOFIA PRODUTTIVA
Abbiamo la fortuna di essere assistiti dalla consulenza del famoso enologo Attilio Pagli. Attilio ha ricevuto l’onore di essere inserito nella lista dei migliori produttori di vino del mondo, secondo il giudizio dei suoi colleghi, in un articolo di Decanter Magazine.
Per citare Attilio, “la cosa più importante è la vigna: è quella che dà visione e continuità. Ed è per questo che comprendere e rispettare il terroir è l’attributo più importante per chiunque voglia fare un grande vino. Il vino deve essere un testimonial delle sue origini e del suo legame con il suo terroir, che è la somma del clima, del suolo, della gente e della cultura di un determinato territorio”.
“I vitigni hanno personalità uniche e ognuna deve essere interpretata in modo diverso. Il mio compito è quello di interferire il meno possibile nelle materie prime che la natura mi offre, mettendo in bottiglia la maggior parte possibile delle potenzialità del frutto”.
La visione di Attilio è in perfetta sintonia con i valori del team di Tenuta Cappellina, che si impegna a coltivare vigneti in perfetto equilibrio. Una distribuzione uniforme della frutta su ogni vite e su ogni vigneto non avviene per caso.
Seminiamo tra i filari dove vediamo troppo vigore per ridurre l’energia delle piante e, viceversa, piantiamo leguminose come il favino, che possono essere reimmesse nel terreno per aggiungere azoto come fertilizzante naturale.
CERTIFICAZIONE BIOLOGICO
ELOGIO DEL SANGIOVESE
LEGNO O NON LEGNO
Mentre è comune nelle aziende vedere i vini invecchiati in piccole botti di rovere francese, questo metodo per ammorbidire i tannini può spesso ridurre il fruttato e la freschezza del vino. Non esiste un modo giusto e sbagliato di invecchiare i vini, ma la nostra preferenza è lavorare per ammorbidire i tannini in vigna attraverso un’attenta coltivazione, ed utilizzare l’antica risrosa del tempo.
Invecchiando i vini in botti grandi, o botti, c’è meno contatto del rovere sui vini, e quindi i vini impiegano più tempo per affinarsi. Ma questo metodo è più fedele alle tradizioni dell’enologia italiana e ci regala i sapori distintivi dei vini della Tenuta Cappellina, o come direbbe Attilio, “mettere in bottiglia la maggior parte possibile delle potenzialità del frutto”.